Cosa e il karma

Cosa e il karma

Cos’è il karma in inglese

Si può pensare al karma come all’equivalente spirituale della legge del moto di Newton. “Per ogni azione c’è una reazione uguale ma opposta”. Quando esibiamo una forza negativa in pensieri, parole o azioni, quell’energia negativa ci ritornerà indietro.

Per ricevere felicità, pace, amore e amicizia, bisogna essere felici, pacifici, amorevoli e veri amici.

La vita richiede la nostra partecipazione per accadere. Siamo un tutt’uno con l’Universo, sia dentro che fuori; ciò che ci circonda ci dà indizi sul nostro stato interiore; circondati di ciò che vuoi avere nella tua vita e sii te stesso.

Il karma non è inteso come una punizione. È presente per il bene dell’educazione. In quale altro modo si può imparare ad essere una buona persona se non viene mai insegnato che un’azione dannosa è sbagliata. Una persona soffre solo se ha creato le condizioni per la sofferenza. Namaste.

Cos’è il karma in boruto

Il termine “karma” è spesso usato con grande disinvoltura, con poca comprensione della sua profondità. Le persone dicono con disprezzo “è il mio karma”, suggerendo che il loro destino o la loro sorte è semplicemente la fortuna o la sfortuna del sorteggio. Questo uso del termine suggerisce una mancanza di potere personale o di responsabilità per essere sia la causa che l’effetto di ciò che accade nella propria vita. Usare la frase “è il mio karma” suggerisce vittimismo, e il karma è tutt’altro che vittimismo. Nel cristianesimo, secondo l’American Heritage Dictionary, il termine “peccato” è comunemente definito come mancare il segno attraverso “la disobbedienza deliberata alla volontà nota di Dio”. Questo mancare il segno, chiamato anche karma, è la responsabilità spirituale delle nostre azioni. Quindi, il “karma” non è ciò che comunemente pensiamo come fortuna “buona” o “cattiva”, ma piuttosto la responsabilità causale per quei risultati. Pubblicità

Cos’è il karma nell’islam

Karma e karmaphala sono concetti fondamentali nel buddismo.[12][13] I concetti di karma e karmaphala spiegano come le nostre azioni intenzionali ci tengono legati alla rinascita nel samsara, mentre il sentiero buddista, come esemplificato nel Nobile Ottuplice Sentiero, ci mostra la via d’uscita dal samsara.[14]

È l’impulso psicologico dietro un’azione che è “karma”, quello che mette in moto una catena di cause che culmina nel frutto karmico. Le azioni, quindi, devono essere intenzionali se vogliono generare frutti karmici.[26]

Il Buddha definì il karma come intenzione; sia che l’intenzione si manifestasse in forma fisica, vocale o mentale, era solo l’intenzione ad avere un carattere morale: buono, cattivo o neutro Il centro dell’interesse si spostò dall’azione fisica, coinvolgendo persone e oggetti nel mondo reale, al processo psicologico.[27]

Secondo Gombrich, questa fu una grande innovazione, che rovescia l’etica brahmanica, legata alle caste. È un rifiuto delle differenze legate alle caste, dando la stessa possibilità di raggiungere la liberazione a tutte le persone, non solo ai brahmanici:[28]

Cos’è il karma nell’induismo

Nodo senza fineNodo senza fine sulla ruota di preghiera del tempio nepaleseI simboli del karma come il nodo senza fine (sopra) sono motivi culturali comuni in Asia. I nodi senza fine simboleggiano l’interconnessione di causa ed effetto, un ciclo karmico che continua eternamente. Il nodo senza fine è visibile al centro della ruota di preghiera.

Karma (/ˈkɑːrmə/; sanscrito: कर्म, IPA:  [ˈkɐɽmɐ] (ascolta); Pali: kamma) significa azione, lavoro o atto. [1] Il termine si riferisce anche al principio spirituale di causa ed effetto, spesso chiamato descrittivamente principio del karma, dove l’intento e le azioni di un individuo (causa) influenzano il futuro di quell’individuo (effetto):[2] Il buon intento e le buone azioni contribuiscono al buon karma e a rinascite più felici, mentre il cattivo intento e le cattive azioni contribuiscono al cattivo karma e alle cattive rinascite.[3][4]

Wilhelm Halbfass (2000) spiega il karma (karman) contrapponendolo alla parola sanscrita kriya:[3] mentre il kriya è l’attività insieme ai passi e allo sforzo nell’azione, il karma è (1) l’azione eseguita come conseguenza di quell’attività, così come (2) l’intenzione dell’attore dietro un’azione eseguita o un’azione pianificata (descritto da alcuni studiosi[9] come residuo metafisico lasciato nell’attore). Una buona azione crea un buon karma, così come una buona intenzione. Una cattiva azione crea un cattivo karma, così come una cattiva intenzione.[3]

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