Meditazione induista
Dhyana
sono emerse come pratiche spirituali popolari nei tempi moderni che derivano dall’Induismo. Qui sotto c’è uno schema dei ricchi e vari tipi di meditazione della tradizione indù, come farli e include link a ulteriori risorse per aiutarvi nel vostro cammino:
Alcuni insegnanti di meditazione insistono sul fatto che sia la scelta della parola, sia la sua corretta pronuncia, sono molto importanti, a causa della “vibrazione” associata al suono e al significato, e che per questo è essenziale un’iniziazione ad essa. Altri dicono che il mantra stesso è solo uno strumento per focalizzare la mente, e la parola scelta è completamente irrilevante.
I mantra sono usati nelle tradizioni indù, nelle tradizioni buddiste (specialmente nel buddismo tibetano e di “Terra Pura”), così come nel giainismo, nel sikhismo e nel daoismo (taoismo). Alcune persone chiamano la meditazione mantra “meditazione om”, ma questo è solo uno dei mantra che possono essere usati. Una pratica più orientata alla devozione dei mantra è chiamata japa,
Come la maggior parte dei tipi di meditazione, si pratica di solito seduti con la spina dorsale eretta e gli occhi chiusi. Il praticante ripete poi il mantra nella sua mente, in silenzio, più e più volte durante tutta la sessione.
Mantra
Varie rappresentazioni della meditazione (in senso orario partendo dall’alto a sinistra): l’indù Swami Vivekananda, il monaco buddista Hsuan Hua, il taoista Baduanjin Qigong, il cristiano San Francesco, i sufi musulmani in Dhikr, e il riformatore sociale Narayana Guru
La meditazione è una pratica in cui un individuo usa una tecnica – come la mindfulness, o la focalizzazione della mente su un particolare oggetto, pensiero o attività – per allenare l’attenzione e la consapevolezza, e raggiungere uno stato mentalmente chiaro ed emotivamente calmo e stabile.[1]: 228-29 [2]: 180 [3]: 415 [4]: 107 [5][6]
La meditazione è praticata in numerose tradizioni religiose. Le prime testimonianze di meditazione (dhyana) si trovano negli antichi testi indù conosciuti come i Veda, e la meditazione gioca un ruolo saliente nel repertorio contemplativo dell’induismo e del buddismo.[7] Dal XIX secolo, le tecniche meditative asiatiche si sono diffuse in altre culture dove hanno trovato applicazione anche in contesti non spirituali, come gli affari e la salute.
La meditazione può ridurre significativamente lo stress, l’ansia, la depressione e il dolore,[8] e migliorare la pace, la percezione,[9] il concetto di sé e il benessere.[10][11][12][13] La ricerca è in corso per comprendere meglio gli effetti della meditazione sulla salute (psicologica, neurologica e cardiovascolare) e altre aree.
Meditazione a piedi
La meditazione è quando una persona allena la mente ad essere più consapevole di sé, a guardarsi dentro, o a raggiungere uno stato alterato di coscienza. È una pratica antica con una ricca storia in India, dove sia la tradizione buddista che quella indù la utilizzano. La meditazione ha benefici reali e può migliorare la qualità della tua vita, sia che tu la faccia per rilassarti o per motivi spirituali più grandi. Prova alcune di queste semplici ed efficaci tecniche per iniziare.
Riassunto dell’articoloXInizia la tua meditazione indiana trovando un posto tranquillo dove sederti e raddrizzando la spina dorsale. Poi, metti le mani in grembo e chiudi gli occhi per bloccare le distrazioni. Ora, cerca di concentrarti sulla tua respirazione prestando attenzione al salire e scendere della tua pancia. Mentre mediti, nota tutti i pensieri e le distrazioni che entrano nella tua mente, e poi lasciali andare, tornando al tuo respiro. Questa tecnica ti aiuta a rimanere presente nel momento e a riconoscere che nulla è permanente. Per altri metodi, come la meditazione mantra, continua a leggere!
“Guida per coloro che non hanno fatto alcuna meditazione. Conoscenza passo dopo passo. Suggerimenti dati per la pratica quotidiana e regolare, nello stesso luogo, nello stesso momento, nello stesso mantra. Veramente produce risultati tremendi dentro di sé. Sentire una bontà inspiegabile. Grazie.”…” più
Due tradizioni di meditazione…
Varie rappresentazioni della meditazione (in senso orario partendo dall’alto a sinistra): l’indù Swami Vivekananda, il monaco buddista Hsuan Hua, il taoista Baduanjin Qigong, il cristiano San Francesco, i sufi musulmani in Dhikr, e il riformatore sociale Narayana Guru
La meditazione è una pratica in cui un individuo usa una tecnica – come la mindfulness, o la focalizzazione della mente su un particolare oggetto, pensiero o attività – per allenare l’attenzione e la consapevolezza, e raggiungere uno stato mentalmente chiaro ed emotivamente calmo e stabile.[1]: 228-29 [2]: 180 [3]: 415 [4]: 107 [5][6]
La meditazione è praticata in numerose tradizioni religiose. Le prime testimonianze di meditazione (dhyana) si trovano negli antichi testi indù conosciuti come i Veda, e la meditazione gioca un ruolo saliente nel repertorio contemplativo dell’induismo e del buddismo.[7] Dal XIX secolo, le tecniche meditative asiatiche si sono diffuse in altre culture dove hanno trovato applicazione anche in contesti non spirituali, come gli affari e la salute.
La meditazione può ridurre significativamente lo stress, l’ansia, la depressione e il dolore,[8] e migliorare la pace, la percezione,[9] il concetto di sé e il benessere.[10][11][12][13] La ricerca è in corso per comprendere meglio gli effetti della meditazione sulla salute (psicologica, neurologica e cardiovascolare) e altre aree.