Piede umano

Piede umano

La mano umana

Il piede (plurale: piedi) è una struttura anatomica presente in molti vertebrati. È la porzione terminale di un arto che sopporta il peso e permette la locomozione. In molti animali con i piedi, il piede è un organo separato[precisazione necessaria] nella parte terminale della gamba costituito da uno o più segmenti o ossa, generalmente comprendente artigli o unghie.

La parola “piede”, nel senso di significare la “parte terminale della gamba di un animale vertebrato” deriva da “Old English fot “piede”, dal protogermanico *fot (fonte anche di Old Frisian fot, Old Saxon fot, Old Norse fotr, Danish fod, Swedish fot, Dutch voet, Old High German fuoz, German Fuß, Gothic fotus “piede”), dalla radice PIE *ped- “piede.”[1]

Il piede umano è una struttura meccanica forte e complessa che contiene 26 ossa, 33 articolazioni (20 delle quali sono attivamente articolate), e più di un centinaio di muscoli, tendini e legamenti.[2] Le articolazioni del piede sono la caviglia e l’articolazione subtalare e le articolazioni interfalangee del piede. Uno studio antropometrico su 1197 maschi caucasici adulti nordamericani (età media 35,5 anni) ha rilevato che la lunghezza del piede di un uomo era di 26,3 cm con una deviazione standard di 1,2 cm.[3]

Anca umana

A meno che non abbiamo un problema, pochi di noi hanno motivo di considerare i nostri piedi e il piccolo miracolo di biomeccanica che rappresentano. Tutti conosciamo le nostre mani come, beh, il dorso delle nostre mani, ma bloccati giù agli antipodi della nostra anatomia i piedi vivono tranquille vite quotidiane; forse attirando lo sguardo occasionale per ammirare le nuove calzature in cui li abbiamo avvolti, o per ricevere un’onda amichevole dalle nostre dita di sabbia mentre ci sediamo a piedi nudi sulla spiaggia.

Il piede e la caviglia umani sono un sistema meccanico forte e complesso che contiene non meno di 26 ossa, 33 articolazioni (di cui 20 sono controllate attivamente per l’equilibrio e il movimento) e oltre 100 muscoli, tendini e legamenti.

Essendo l’unico mammifero propriamente bipede, il piede umano si è evoluto per fungere da piattaforma per sostenere l’intero peso del nostro corpo e permetterci di camminare, saltare e correre con una notevole agilità per un animale così grande. Per questo abbiamo dita più piccole dei nostri cugini primati e un piede “ad arco” piuttosto che piedi piatti, che ci fa letteralmente scattare la molla.

Schiena umana

Il feticismo del piede, noto anche come parzialismo del piede o podofilia, è un pronunciato interesse sessuale per i piedi.[1][2] È la forma più comune di feticismo sessuale per oggetti o parti del corpo altrimenti non sessuali.[3]

Estensioni di questo feticismo includono scarpe, calzini, olfattofilia (feticismo degli odori) e solletico. Sigmund Freud considerò anche la legatura dei piedi come una forma di feticismo,[6][7] anche se questa visione è stata contestata.[8]

Il feticismo degli odori (attinente all’odore dei piedi) sembra giocare un ruolo importante nel feticismo dei piedi, ed è strettamente correlato ad esso: in uno studio del 1994, il 45% delle persone con un feticismo dei piedi è stato trovato eccitato da calzini o piedi puzzolenti, rendendolo una delle forme più diffuse di olfattofilia.[9]

In casi estremi, un individuo con un pronunciato interesse sessuale per i piedi potrebbe eventualmente essere diagnosticato con un disturbo di feticismo (caratterizzato dall’erotizzazione di oggetti e parti del corpo non viventi) se è in aderenza con i seguenti sintomi:[10]

Per stimare la frequenza relativa dei feticci, nel 2006 i ricercatori dell’Università di Bologna hanno esaminato 381 discussioni su Internet di gruppi feticisti, a cui avevano partecipato almeno 5.000 persone. I ricercatori hanno stimato la prevalenza dei diversi feticci sulla base dei seguenti elementi:

Legamenti dell’anatomia del piede

Gli archi del piede umano sono la chiave di questa rigidità. Altri primati hanno piedi più piatti e flessibili che possono piegarsi molto più dei nostri. Gli esseri umani hanno due archi distinti nella parte centrale del piede: l’arco longitudinale mediale (MLA) che va dalla palla del piede al tallone, e l’arco tarsale trasversale (TTA) vicino alla palla del piede, che va da un lato del piede all’altro.

Studiando due piedi di donatori umani, hanno scoperto che il taglio dei tessuti che corrono lungo il TTA ha diminuito la rigidità di un piede del 44% e l’altro del 54%. Questo è un calo maggiore rispetto alla differenza di rigidità del 23 per cento quando hanno tagliato il MLA.

La scoperta fa luce su come gli antichi esseri umani potrebbero aver camminato in posizione eretta pur avendo piedi piatti che non avevano un MLA distinto. Guardando i fossili di Homo naledi, che poteva camminare su due gambe, i ricercatori hanno scoperto che aveva un piede umano ma un MLA piatto. Ma il suo TTA era simile a quello degli esseri umani moderni, forse compensando questo.

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