Shiva e shakti

Shiva e shakti

relazione tra shiva e shakti

Nell’universo e all’interno dei nostri corpi e delle nostre menti, esiste un equilibrio di forze opposte: luce e buio, caldo e freddo, pesante e leggero, movimento e immobilità, e così via. L’antica saggezza dell’Ayurveda comprende che la vita è fatta di questi opposti e che trovare un equilibrio tra di essi è la chiave per uno stato fisico e mentale sano. L’Ayurveda è legata al lignaggio ancora più antico del Tantra, un sistema inteso a guidare il praticante verso la comprensione di se stesso a livello spirituale, mentale, emotivo e fisico. La stessa parola “tantra” può essere tradotta come “tessuto insieme”, riferendosi alla necessità che le polarità della vita, luce e buio, yin e yang, maschile e femminile, si intreccino per creare la totalità.

Il canale sinistro si collega a Ida Nadi, un canale dedicato all’energia femminile sul lato sinistro del corpo, che corre anche dal coccige, attraverso i chakra, e si unisce a Pingala Nadi in cima alla testa. Quando si inspira principalmente attraverso la narice sinistra (una tecnica conosciuta come ‘chandra bhedana’ o respiro ‘attivante della luna’) – collegata a ida nadi – il lato simpatico o ‘riposo e digestione’ del sistema nervoso viene attivato, abbassando la pressione sanguigna e la temperatura corporea, calmando i livelli di stress e riducendo l’ansia. Questo modo di respirare manda anche il sangue all’emisfero destro del cervello, associato al pensiero creativo, al sogno ad occhi aperti e alle emozioni.

shiva e shakti kundalini

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Shakti è talvolta personificata come la Creatrice, ed è conosciuta come “Adi Shakti” o “Adi Para Shakti” (cioè, Energia Inconcepibile Primordiale). Nello Shaktismo, Adi Parashakti è venerata come l’Essere/Dio Supremo. Su ogni piano della creazione, l’energia si manifesta in tutte le forme di materia; si pensa che queste siano tutte forme infinite di Para Shakti. Tuttavia, la vera forma di Para Shakti è sconosciuta e al di là della comprensione umana. Viene descritta come Anaadi (senza inizio, senza fine) e Nitya (per sempre).

Una delle più antiche rappresentazioni della dea in India è in forma triangolare. La pietra Baghor, trovata in un contesto paleolitico nella valle del fiume Son e risalente al 9.000-8.000 a.C.,[3] è considerata un primo esempio di yantra.[4] Kenoyer, parte del team che ha scavato la pietra, ha ritenuto altamente probabile che la pietra sia associata a Shakti.[5] Il culto di Shiv e Shakti era prevalente anche nella civiltà della valle dell’Indo.[6]

unione di shiva e shakti

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Shakti è talvolta personificata come la Creatrice, ed è conosciuta come “Adi Shakti” o “Adi Para Shakti” (cioè, Energia Inconcepibile Primordiale). Nello Shaktismo, Adi Parashakti è venerata come l’Essere/Dio Supremo. Su ogni piano della creazione, l’energia si manifesta in tutte le forme di materia; si pensa che queste siano tutte forme infinite di Para Shakti. Tuttavia, la vera forma di Para Shakti è sconosciuta e al di là della comprensione umana. Viene descritta come Anaadi (senza inizio, senza fine) e Nitya (per sempre).

Una delle più antiche rappresentazioni della dea in India è in forma triangolare. La pietra Baghor, trovata in un contesto paleolitico nella valle del fiume Son e risalente al 9.000-8.000 a.C.,[3] è considerata un primo esempio di yantra.[4] Kenoyer, parte del team che ha scavato la pietra, ha ritenuto altamente probabile che la pietra sia associata a Shakti.[5] Il culto di Shiv e Shakti era prevalente anche nella civiltà della valle dell’Indo.[6]

storia di shakti e shiva

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Shakti è talvolta personificata come la Creatrice, ed è conosciuta come “Adi Shakti” o “Adi Para Shakti” (cioè, Energia Inconcepibile Primordiale). Nello Shaktismo, Adi Parashakti è venerata come l’Essere/Dio Supremo. Su ogni piano della creazione, l’energia si manifesta in tutte le forme di materia; si pensa che queste siano tutte forme infinite di Para Shakti. Tuttavia, la vera forma di Para Shakti è sconosciuta e al di là della comprensione umana. Viene descritta come Anaadi (senza inizio, senza fine) e Nitya (per sempre).

Una delle più antiche rappresentazioni della dea in India è in forma triangolare. La pietra Baghor, trovata in un contesto paleolitico nella valle del fiume Son e risalente al 9.000-8.000 a.C.,[3] è considerata un primo esempio di yantra.[4] Kenoyer, parte del team che ha scavato la pietra, ha ritenuto altamente probabile che la pietra sia associata a Shakti.[5] Il culto di Shiv e Shakti era prevalente anche nella civiltà della valle dell’Indo.[6]

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