Stato ipnagogico

Stato ipnagogico

significato ipnagogico

L’ipnagogia è l’esperienza dello stato di transizione dalla veglia al sonno: lo stato ipnagogico della coscienza, durante l’inizio del sonno. (Lo stato di transizione opposto dal sonno alla veglia è descritto come ipnopompico). I fenomeni mentali che possono verificarsi durante questa fase di “soglia di coscienza” includono allucinazioni ipnagogiche, pensiero lucido, sogno lucido, e paralisi del sonno. Questi ultimi due fenomeni sono a loro volta condizioni di sonno separate che vengono talvolta sperimentate durante lo stato ipnagogico.[1][fonte migliore necessaria]

La parola ipnagogia è talvolta usata in senso ristretto per riferirsi all’inizio del sonno, e contrapposta all’ipnopompia, il termine di Frederic Myers per il risveglio.[2] Tuttavia, l’ipnagogia è anche regolarmente impiegata in un senso più generale che copre sia l’addormentamento che il risveglio. Infatti, non è sempre possibile in pratica assegnare un particolare episodio di un dato fenomeno all’uno o all’altro, dato che gli stessi tipi di esperienza si verificano in entrambi, e che le persone possono entrare e uscire dal sonno. In questo articolo l’ipnagogia sarà usata nel senso più ampio, a meno che non sia diversamente dichiarato o sottinteso.

allucinazioni ipnagogiche

L’ipnagogia è l’esperienza dello stato di transizione dalla veglia al sonno: lo stato ipnagogico della coscienza, durante l’inizio del sonno. (Lo stato di transizione opposto dal sonno alla veglia è descritto come ipnopompico). I fenomeni mentali che possono verificarsi durante questa fase di “soglia di coscienza” includono allucinazioni ipnagogiche, pensiero lucido, sogno lucido, e paralisi del sonno. Questi ultimi due fenomeni sono a loro volta condizioni di sonno separate che vengono talvolta sperimentate durante lo stato ipnagogico.[1][fonte migliore necessaria]

La parola ipnagogia è talvolta usata in senso ristretto per riferirsi all’inizio del sonno, e contrapposta all’ipnopompia, il termine di Frederic Myers per il risveglio.[2] Tuttavia, l’ipnagogia è anche regolarmente impiegata in un senso più generale che copre sia l’addormentamento che il risveglio. Infatti, non è sempre possibile in pratica assegnare un particolare episodio di un dato fenomeno all’uno o all’altro, dato che gli stessi tipi di esperienza si verificano in entrambi, e che le persone possono entrare e uscire dal sonno. In questo articolo l’ipnagogia sarà usata nel senso più ampio, a meno che non sia diversamente dichiarato o sottinteso.

immagini ipnagogiche

L’integrazione temporale e spaziale delle esperienze è una proprietà fondamentale del flusso di coscienza (James, 1890), che sembra valere non solo per la percezione di proprietà relativamente stabili nel mondo fisico, ma anche per le esperienze generate internamente, come il discorso interiore. Le deviazioni da questo principio sono spesso, come nel caso della schizofrenia (Vogeley e Kupke, 2007), considerate come patologiche; tali eventi, tuttavia, possono anche verificarsi come ‘mind pops’ durante le ore di veglia nella popolazione normale (Elua et al., 2012). Una gamma particolarmente ampia di alterazioni comportamentali, percettive e cognitive che portano alla frammentazione della coscienza sembra avere luogo nella transizione tra veglia e sonno (Goupil e Bekinschtein, 2011), e – come dimostriamo qui – possono essere studiate con successo in un partecipante assonnato nel laboratorio del sonno.

Infatti, i resoconti verbali di intrusioni linguistiche raccolti da Massey indicavano un’alterazione improvvisa e inaspettata del flusso di coscienza nel dominio linguistico: parole imprevedibili apparivano fuori dal contesto, a volte sgrammaticate o come una miscela di lingue diverse. Questi rapporti sembravano essere fenomenologicamente molto diversi dai tipici casi di immagini ipnagogiche che riflettono cambiamenti di coscienza nel dominio percettivo. Come tali, le intrusioni linguistiche sembrano appartenere a una categoria unica di esperienze, distinta non solo dalle immagini ipnagogiche, ma anche dalle allucinazioni uditive ipnagogiche (Jones et al., 2010), in quanto un soggetto che sperimenta intrusioni linguistiche non le percepisce come “voci” esterne. Per i rapporti esemplari di intrusioni linguistiche e immagini ipnagogiche, raccolti nel presente studio, si veda la tabella 1.

meditazione dello stato ipnagogico

Un problema comune per gli artisti in tutti i campi è la realizzazione dell’idea iniziale. Come scrittore, quando tento di scrivere il mio paragrafo introduttivo – il lede, come è conosciuto nel business – spesso colpisco diversi muri mentali e mi sento troppo scoraggiato per continuare a lavorare. A questo punto, decido di fare una pausa e forse di godermi un pisolino. In quella piccola finestra tra la veglia e il sonno, trovo sempre alcune idee e soluzioni che prendono forma. La lampadina si accende per qualche breve momento, e se trovo l’energia per alzarmi dal letto, mi ritrovo rapidamente a scarabocchiare l’inizio di una soluzione a qualche problema su cui ho riflettuto, o qualche scintilla creativa che porta a una nuova idea coraggiosa. La strana soglia che non è del tutto sogno e non è del tutto veglia, è spesso la migliore ispirazione per la mia scrittura.

Si chiama ipnagogia: lo stato di transizione della coscienza tra la veglia e l’addormentamento e, al contrario, tra il sonno e la veglia. L’ipnagogia è abbastanza breve per la maggior parte delle persone – ovunque da pochi momenti a pochi minuti, a seconda delle abitudini di sonno dell’individuo – ma può essere sperimentato come qualsiasi cosa, da vaghi sparamenti sensoriali a vivide allucinazioni.

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